L’amante…
Data: 11/07/2021,
Categorie:
Etero
Autore: PreciousJewel, Fonte: Annunci69
La camera da letto era sapientemente in penombra, Cristina aveva acceso una lampada e delle candele che rendeva l’atmosfera calda e avvolgente, come un tenero abbraccio capace di scaldare gli animi più gelidi e intirizziti.
Nell'aria c’era un vago profumo di incenso che si avvertiva pungente e sicuro, e in qualche modo entrava a fare parte di te. Era un profumo che non dava fastidio, che non solleticava le narici come quegli aromi a basso costo, che si comprano nei supermercati. Era un aroma che sapeva di oriente, di terre lontane, di segreti, di misteri che rendeva la stanza tremendamente sensuale.
Tutto di quella camera parlava di ciò che vi sarebbe accaduto, di lì a poco. Niente era fuori posto. Nella sua semplicità ogni oggetto era esattamente dove ci si sarebbe aspettato che fosse: il libro sul comodino, con la copertina leggermente sollevata dal resto delle pagine; una sciarpa di seta rossa, sapientemente adagiata sul bracciolo della sedia, forse di qualcuno che l’aveva appena tolta, forse di qualcuno che l’avrebbe indossata di lì a qualche minuto.
Anche lei sembrava sospesa, anche lei parlava di qualche cosa di appena percepibile. Cristina indossava un paio di autoreggenti velate, con la riga dietro, a disegnare alla perfezione quelle gambe tornite e slanciate.
Niente pizzo, solo un piccolo fiocco laddove il gancio della guepiere sfiorava il bordo delle calze: un vezzo al quale Cristina non avrebbe rinunciato per nulla al mondo. Indossava un bustino ...
... nero, con i nastri intrecciati sulla schiena e il seno in bella mostra.
Non era volgare, data la sua figura slanciata. La sua pelle risplendeva alla luce della lampada.
Un trucco sapiente, grazie ad un rossetto rosso che sembrava quasi naturale; i capelli tirati su, con qualche ricciolo ribelle a disegnare il contorno del viso, a sfiorare la guancia dipinta di un rosa pallido.
Cristina era bellissima e tale si sentiva.
Terminava la preparazione una goccia di profumo, posata ad arte alla base del collo e sulla sua scollatura. Non troppo forte, per non infastidire, non troppo leggera, da correre il rischio di essere dimenticata.
Cristina si distese sul letto, con le gambe leggermente dischiuse ma non troppo, un braccio sul cuscino vuoto e l’altro a sostenere la testa. E’ così che Cristina lo aspettava, così che il suo amante l’avrebbe trovata. Il rumore di passi proveniente dal corridoio la fece sussultare e impercettibilmente irrigidire. Era pronta: a concedersi, a lasciarsi possedere, a regalare piacere e intimità. A essere donna, regina, puttana, schiava, signora, amante.
Quando lui varcò la soglia della porta, pensò che Cristina fosse bellissima, e che quasi non si meritasse uno spettacolo così grande tutto per sè. Si sentì un uomo fortunato e qualcosa dentro di lui gli sembrò sciogliersi, come il burro al calore.
Si guardarono senza dirsi nulla. Lui chiuse la porta alle sue spalle e respirò a pieni polmoni l’odore della stanza.
Si tolse la sciarpa la ...