L'inatteso
Data: 30/06/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: cam4u79, Fonte: Annunci69
... tre ci recammo in camera. Noi uomini completamente nudi e lei ancora semivestita com’era in cucina.
Mi sedetti sulla chaise longue facendo segno al marito di accomodarsi sul letto con la moglie. Lui la svestì completamente e continuò nel massaggio possente con cui aveva iniziato in cucina.
Le allargò le cosce direzionando il panorama verso di me e le aprì le grandi labbra con le mani. Non ci fu bisogno di altre parole. Mi avvicinai a lei e quando la mia lingua si poggiò lì, sentii un singhiozzo strozzato. Il marito allora mi prese per la testa e mi spinse fortemente contro la fica della moglie, tanto che più che per la lingua, ormai la signora si stava eccitando per lo strofinio di tutto il volto contro le sue parti intime.
La mia vista era totalmente nulla, quindi non vidi che l’uomo, tolta la mano dalla mia testa, stava scopando la moglie in bocca con tanta foga da farla lacrimare. I pochi istanti in cui le dava modo di respirare mi facevano comunque capire che la moglie accettava di buon grado la violenza, e tutto quello che avevo modo di assaporare dalle sue cosce non faceva che confermarmi ...
... quest’idea.
Ero sempre lì intento al mio lavoro tra le sue gambe quando sentii un grugnito animalesco. Le contrazioni dei muscoli perineali mi facevano capire che le stava venendo in bocca. La donna non fece una piega, serrò le labbra e, senza neanche succhiare, si limitò a ingoiare totalmente il marito.
A quel punto mi sarebbe bastata probabilmente una strusciata dell’uccello contro qualsiasi cosa per farmi venire. Ci pensò il marito a togliermi d’impiccio. Mi fece accomodare a cavalcioni sulla moglie ancora sdraiata e in quella posizione presi a segarmi col mio glande che le puntava dritto verso il viso. Il marito, con tutta la calma e la naturalezza del mondo, spostò la mia mano e, messosi dietro di me, continuò l’opera. Sentivo la punta del suo cazzo di nuovo duro contro le mie natiche, e resistetti poco. Tre quattro fiotti la centrarono tra il naso e il mento, mentre le ultime gocce le finirono sul seno abbondante.
La lasciammo per qualche istante così sul letto, immobile, in una posa deliziosamente oscena. Come una scultura, come un’opera d’arte.
Un po’ Courbet, un po’ Goya, un po’ Pollock.